La guerra di fake news
Una battaglia nei cieli e sulla terraferma ucraina, l’altra a suon di disinformazione. È il conflitto in corso tra Russia e Ucraina dopo l’invasione da parte delle forze armate di Vladimir Putin nel Paese, una guerra a base di fake news e propaganda che ha raggiunto il suo culmine, anche per la drammaticità dell’evento, col bombardamento subito dal reparto pediatrico dell’ospedale di Mariupol.
Un argomento trattato oggi in conferenza stampa il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, impegnato nei colloqui con l’omologo ucraino Dmytro Kuleba nel tentativo (fallito) di raggiungere un accordo in particolare sul cessate il fuoco.
Secondo Lavrov l’attacco all’ospedale, che per l’Associated Press ha provocato la morte di tre persone (tra cui un bambino) e il ferimento di altre 17, è stato strumentalizzato dalla propaganda ucraina allo scopo di “manipolare l’opinione pubblica di tutto il mondo”.
Per il fedelissimo di Putin nell’ospedale “già da tempo era sotto controllo del battaglione d’Azov, diventando quindi la base del reparto ultra-radicale ucraino”. Dichiarazioni che fanno il paio con quelle del ministero della Difesa russo, che ha definito “l’attacco all’ospedale denunciato dall’Ucraina una messinscena provocatoria”.
Una versione smentita da più circostanze. A sostegno della tesi russa è stato diffuso infatti un video che riprenderebbe la presenza di soldati sul tetto di una delle strutture che compongono l’ospedale: peccato però che il video in questione non riprenda l’edificio colpito dai bombardamenti russi, ma un secondo edificio distante addirittura quindici chilometri dall’ospedale … leggi tutto
Mi dice un fotoreporter che sta là, che la faccenda dell'ospedale pediatrico sarebbe una montatura. L'ospedale era vuoto, sono stati usati scudi umani a mò di comparse. Sul tetto militari ucraini appostati. Un minuto dopo Zelensky ha chiesto ancora la no fly zone…grande attore pic.twitter.com/i9AGHNtrEd
— Alberto Contri (@AlbertoContri) March 10, 2022