Слава Україні! (Gloria all'Ucraina!)
Per noi ucraini combattere è necessario: in gioco non c’è solo la sopravvivenza dell’intero Paese, ma anche il futuro dell’Europa e del sistema democratico. Ci fermeremo solo davanti alla vittoria, ma gli altri devono aiutare
Pubblichiamo l’articolo di Olga Tokariuk “Ukraine Won’t Surrender (Apologies to Certain Europeans)” pubblicato su CEPA.
Alcuni in Occidente sperano in una fine delle ostilità, qualsiasi siano le condizioni. Gli ucraini sanno invece che solo la vittoria porterà una pace duratura.
A quegli analisti che stanno all’estero, in particolare in quei paesi dell’Unione Europea (come Germania e Italia) che hanno dimostrato una lunga tolleranza verso la Russia di Vladimir Putin, e che chiedono all’Ucraina di arrendersi perché non possono sopportare di vedere gli orrori della guerra, ecco il messaggio a nome degli ucraini: non succederà.
La Russia vuole distruggere l’Ucraina, in un modo o nell’altro. Putin e i suoi accoliti lo hanno reso chiarissimo. Quello che i governi occidentali dovrebbero fare invece è aiutare di più l’Ucraina – imporre nuove sanzioni alla Russia, anche sul suo petrolio e gas, bloccare l’uso dei porti russi e disconnettere tutte le banche russe dal circuito SWIFT.
Allo stesso tempo, inviare più armi, principalmente aerei e sistemi di difesa aerea, dei quali l’Ucraina ha estremo bisogno per proteggere i suoi civili, comprese donne incinte e bambini, dalle bombe russe che piovono sulle loro teste.
Gli ucraini non possono arrendersi perché significherebbe la fine della loro nazione. In particolare, non lo faranno certo per accontentare qualcun altro. L’invasione della Russia ha segnato un cambiamento fondamentale nell’ordine della sicurezza globale. Il mondo sorto dopo la Guerra Fredda ormai non c’è più, nonostante alcuni tentino disperatamente di fingere che sia possibile far tornare tutto come prima.
Gli ucraini non possono arrendersi perché sanno fin troppo bene cosa è successo dopo che la Russia ha occupato i territori del Donbas con l’invasione del 2014, quando i cittadini pro-Ucraina venivano giustiziati, tenuti in prigioni segrete, torturati e violentati. Tutto questo accadrà ancora, e su vasta scala, se alla Russia sarà permesso di avanzare nella sua conquista.
È quello che sta già accadendo nell’Ucraina meridionale, dove gli occupanti hanno temporaneamente preso il controllo: a Berdyansk, Melitopol e Kherson negli ultimi giorni i sindaci locali, i giornalisti e gli attivisti che si sono opposti all’invasione russa sono stati rapiti. Il 15 marzo a Mariupul, come hanno dichiarato le autorità ucraine, le forze russe hanno preso in ostaggio circa 400 tra pazienti e personale medico.
Gli ucraini hanno imparato la lezione della storia. Nel XX secolo, più di tre milioni di ucraini furono fatti morire di fame da Stalin in una carestia costruita ad arte e conosciuta come Holodomor. Centinaia di migliaia di ucraini, tra cui i più dotati e brillanti – scienziati, scrittori, poeti, artisti – furono giustiziati o mandati nei gulag dell’Unione Sovietica.
In questa sua nuova guerra contro l’Ucraina, la Russia bombarda magazzini di cibo e fabbriche che producono pane, riportando alla memoria i ricordi agghiaccianti dell’Holodomor; dà la caccia agli ucraini di spicco, e non sembrano più irrealistici i report sui piani, espressi prima della guerra, di creare campi di concentramento per gli ucraini al termine dell’invasione.
Gli ucraini combattono con questa ferocia perché sanno che questa guerra riguarda la loro stessa esistenza. In un recente sondaggio, il 56% degli intervistati si è detto convinto che la Russia voglia distruggere completamente il popolo ucraino – e questa opinione è prevalente in ogni regione del Paese … leggi tutto