Salonicco Film Festival, presentata in anteprima pellicola girata nell’Ucraina orientale (euronews.com)

Nel suo ultimo film, "A House made of 
Splinters", 

presentato al Sundance Film Festival di Salonicco, il regista danese Simon Lereng Wilmont si concentra su un rifugio temporaneo per bambini abbandonati a Lysychansk, nell’Ucraina orientale.

È un ritratto toccante della loro vita, un diario delle loro relazioni con gli altri bambini, le famiglie e gli assistenti sociali.

“Il vincitore del Golden Alexander, nel 2018, con il pluripremiato documentario “The Distant Barking of Dogs” – dice il giornalista Yorgos Mitropoulos – torna a Salonicco con il suo nuovo film girato in Ucraina orientale, che partecipa al concorso tra i lungometraggi”.

“Questa particolare regione dell’Ucraina è così vicina alla linea del fronte – dice Simon Lereng Wilmont, regista – è una società sotto pressione, a causa della guerra in corso da quasi 7 anni, più di 7 anni in realtà.

Naturalmente, ci sono conseguenze a lungo termine, più invisibili, in una zona come questa: le risorse si prosciugano, la gente perde il lavoro, non ci sono abbastanza soldi, la disoccupazione aumenta, la gente perde la speranza.

E se non si riesce a scappare, forse si comincia anche a bere, o c’è un po’ di violenza nelle famiglie: queste sono le famiglie da cui provengono questi ragazzi”.

Dopo la fine delle riprese, il regista ha continuato ad avere contatti con il personale del rifugio, aiutando i bambini con uno psicologo e sostenendoli.

Il primo giorno dopo l’invasione russa, gli è stato riferito che i bambini e lo staff sono stati messi su un treno e trasportati nell’Ucraina occidentale, sono tutti al sicuro sinora.

Qual è la sua opinione sull’invasione?

“Ora come ora, è orribile – aggiunge il regista – è l’invasione di un Paese, un Paese sovrano: non vedo alcuna ragione per cui Putin debba fare quello che sta facendo.

È terribile, c’è così tanta tragedia, tante perdite di vite umane, una cosa orrenda: quello che so è che l’Ucraina è piena di un sacco di persone davvero belle e sorprendenti e anche se sono molto pratiche di situazioni difficili, sono solite affrontarle e spero che riavranno il loro Paese il più presto possibile”.

La pellicola narra di un piccolo gruppo di assistenti sociali che lavora instancabilmente in un orfanotrofio per creare uno spazio sicuro in cui i bambini possano vivere, mentre le autorità e i tribunali decidono del loro futuro.

Presentata in anteprima al Sundance Film Festival, nei mesi a venire sarà ospitata in molti festival internazionali in tutto il mondo.

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