di Enzo Nucci
“Ogni tempo ha il suo fascismo.
A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine”.
Parole che sembrano prese in prestito da un lucido editoriale pubblicato stamane su un quotidiano. Ed invece sono le riflessioni dello scrittore Primo Levi vergate in tempi non sospetti. Forse la sua esperienza di chimico gli tornò utile nella scrittura per una analisi “scientifica” dei fatti, per mettere insieme le “reazioni” dei fattori umani. Parole illuminanti.
Gli amici di Articolo 21 sono stati tra i primi a capire l’importanza dell’uso corretto delle parole. Sembra strano che i professionisti della parola (giornalisti, scrittori, politici, conduttori, etc) troppo spesso dimentichino l’esplosivo arsenale verbale di cui sono depositari ed i danni collaterali che possono provocare (anche inconsapevolmente) con l’uso inappropriato di parole trasformate in proiettili … leggi tutto