Sanzioni: è venuto il momento di un nuovo giro di vite contro la Russia (corriere.it)

di Jean Pisani-Ferry

Se riusciremo a piegare Putin, la lezione sarà 
inequivocabile: occorre scegliere tra predazione 
e prosperità. 

In caso contrario, la volontà di potenza e di sopraffazione avrà campo libero

Bruno Le Maire, il ministro delle finanze francese, si è espresso senza mezzi termini: contro la Russia è stata scatenata effettivamente «una guerra economica e finanziaria totale» che va ben al di là della questione ucraina. Si tratta di accertare se le rappresaglie economiche sono realmente in grado di costringere un aggressore a fare marcia indietro, o se la forza militare si può contrastare facendo ricorso esclusivamente alla forza militare.

La posta in gioco fondamentale, oggi, è l’esistenza di uno stato sovrano, ma ciò che si va testando è la nostra capacità di sfruttare la potenza economica come leva di trattativa. Se riusciremo a piegare Putin, la lezione sarà inequivocabile: occorre scegliere tra predazione e prosperità. In caso contrario, la volontà di potenza e di sopraffazione avrà campo libero.

Per questo scontro, abbiamo importanti pezzi da muovere sullo scacchiere. Come ha fatto notare di recente Jason Furman – già consigliere economico dell’ex presidente Obama – per l’economia globale la Russia è poco più di una «grande stazione di rifornimento», ma dipende dal mondo esterno per tecnologia, finanza, capitali e beni di consumo. Le sanzioni hanno ricadute molto più pesanti sulla Russia rispetto ai costi che noi siamo chiamati ad accollarci.

Negli ultimi giorni di febbraio, gli Stati Uniti e l’Europa hanno istantaneamente messo in atto tutte le misure a loro disposizione, grazie al quasi monopolio di valuta pregiata, al controllo sulle infrastrutture della finanza internazionale (di cui il sistema di scambio SWIFT è solo uno dei tanti elementi) e all’egemonia tecnologica di cui godono.

L’effetto dirompente delle sanzioni illustra ciò che i politologi Henry Farrell e Abraham Newman hanno definito «interdipendenza armata». Le strutture delle reti, sostengono gli studiosi, sono state sviluppate seguendo principi di natura economica, eppure conferiscono poteri enormi ai paesi che ne detengono il controllo … leggi tutto

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