"Sono nata a Mariupol e ho sempre vissuto lì, per tutta la vita.
Era così bella. Era una città in cui si viveva bene. Avevamo il mare e andava tutto bene. Mi piace molto il mare…non lo vedrò mai più”.
Questo era il racconto di Natalya, nata e cresciuta a Mariupol, dova ha vissuto fino a pochi giorni fa. Natalya ha condiviso con una squadra di Euronews i terribili giorni che ha trascorso nella sua città natale, prima di scappare per rifugiarsi a Leopoli, nell’Ucraina occidentale.
Mariupol, che dopo quattro settimane di bombardamenti ora è quasi totalmente distrutta, prima della guerra contava mezzo milione di abitanti. Molti di loro non sono riusciti a scappare e sono stati costretti a assistere a settimane di assedio russo, con continui attacchi dal cielo.
Natalya, rifugiatasi nei sotterranei di casa sua con altre persone, ha vissuto in prima persona quegli istanti spaventosi. “Succedeva tutto proprio sopra le nostre teste. Cominciavamo a sentire il rumore degli aerei alle 3 della mattina, e ogni 10 minuti ne passava uno”, ricorda la donna. “Credo che anche le forze di difesa ucraine fossero nei dintorni.
Si sentivano degli spari e ogni volta che abbattevano un obbiettivo, tutto intorno a noi tremava. Noi stavamo seduti lì, pensando ogni volta che il prossimo missile ci avrebbe colpito”, spiega Natalya.
Fuga da Mariupol
La donna ha dovuto sopravvivere per 20 giorni senza elettricità nè acqua corrente. Anche i viveri scarseggiavano. Eppure lei si considera tra i più fortunati, perchè è ancora in vita. Alcuni suoi vicini non possono dire lo stesso: “la casa vicino alla nostra è stata colpita da una bomba”, ricorda.
“L’edificio è stato distrutto e il nostro vicino è rimasto intrappolato sotto le macerie. Altri due vicini sono andati a cercare di tirarlo fuori e sono morti anche loro”, prosegue la donna … leggi tutto