Dopo il terremoto e lo tsunami del 2011 lo spavento e l’incertezza per la sorte della centrale nucleare sono state indimenticabili per chiunque si trovasse in Giappone.
Contemporaneamente all’epoca ho notato una profonda calma nella gente, molto più pronta di me per affrontare i disastri imprevisti. Rispetto agli atti di sciacallaggio che mi sarei aspettato, non ho visto nemmeno un prodotto venduto sovrapprezzo nonostante la richiesta avesse svuotato gli scaffali dei negozi; e in generale l’incertezza non è mai sfociata nel panico.
Con il virus corona ho visto dei segni un po’ meno incoraggianti: le file fuori dalle farmacie prima dell’apertura sono fatte di persone che probabilmente fanno incetta di mascherine e liquidi disinfettanti per rivenderli e guadagnarci, impedendo a chi ne avrebbe bisogno di comprarli al prezzo normale … leggi tutto