In un videomessaggio pubblicato nei primi giorni dell’invasione russa dell’Ucraina,
Volodymyr Zelenskyy aveva annunciato che “il nemico mi ha contrassegnato come obiettivo numero uno”, mentre “la mia famiglia è l’obiettivo numero due”.
Secondo il Times di Londra e le autorità ucraine, nella capitale Kyiv c’erano infatti centinaia di “sabotatori” e mercenari pronti a uccidere il presidente; il piano viene però sventato dai servizi di sicurezza ucraini. In tutto, i tentativi sarebbero stati tre: uno condotto dai cosiddetti “kadyroviti”, ossia i membri dell’élite militare che risponde direttamente al capo della Cecenia Ramzan Kadyrov; e gli altri due dai mercenari del famigerato “gruppo Wagner”.
Questo nome indica la più nota e controversa compagnia militare privata della Russia, sorta nel 2014 e apparsa per la prima volta durante il conflitto nel Donbass. Da allora, i membri della Wagner hanno preso parte ad altre guerre e operazioni in giro per il mondo, sono stati accusati di violazioni di diritti umani e sono stati sanzionati da Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea.
Ora, stando a diversi indizi e dichiarazioni ufficiali, sarebbero tornati dove tutto è iniziato.
Subito prima dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, alcuni funzionari dell’intelligence occidentale avevano detto al New York Times che circa 300 membri della compagnia erano entrati nelle sedicenti “repubbliche popolari” di Donetsk e Lugansk – sia per condurre falsi attentati e incolpare gli ucraini, sia per supportare i separatisti (come del resto avevano fatto nel 2014).
Secondo un mercenario intervistato dalla BBC, sempre nel periodo antecedente l’invasione, molti veterani della Wagner erano stati contatti su Telegram e invitati a partecipare metaforicamente a un “picnic in Ucraina” per assaggiare il “Salo” (la pancetta di maiale, un piatto tipico ucraino). Lo stesso aveva poi parlato dell’intensificazione della campagna di reclutamento in vista dell’aggressione dell’Ucraina.
Movimenti di soldati della Wagner si sono registrati anche in Africa. Il sito HumAngle, fondato dai giornalisti nigeriani Obiora Chukwumba e Ahmad Salkida, ha riportato che diversi membri del gruppo hanno lasciato la Repubblica Centrafricana all’inizio di marzo. In un’intervista a The Voice of America, il generale americano Stephen Townsend (comandante dello U. S. Africa Command), ha parlato di “reclutamento” di mercenari russi in Libia.
L’8 marzo è emersa la prima prova della loro presenza sul campo. La pagina Facebook del Direttorato dell’intelligence militare ucraina ha postato la foto di una strana targhetta militare: su un lato si vede un indirizzo mail e un numero siriano; sull’altro c’è la scritta “per piacere aiutateci e contattateci” in inglese, francese e arabo.
Nel testo d’accompagnamento si sostiene che la targhetta in questione appartiene a un mercenario della Wagner, i cui membri – prosegue il post – “stanno morendo” e “combattendo insieme all’esercito dell’aggressore”. Il 22 marzo, una fonte del Pentagono ha confermato che “il gruppo Wagner è attivo in Ucraina, e pensiamo che stazionino soprattutto nell’area del Donbass”.
Tuttavia, è difficile conoscere appieno il numero reale di mercenari impiegati in Ucraina le loro attività sul campo. Del resto, ha detto la ricercatrice Aanu Adeoye a iNews, le compagnie militari private sono tendenzialmente “organizzazioni molte oscure” che si muovono nella zona d’ombra informativa creata dalla cosiddetta “nebbia di guerra (“fog of war”).
Nel caso specifico c’è un ulteriore elemento di complessità: sulla carta, il gruppo Wagner non esiste nemmeno … leggi tutto
(Gruppo Wagner su FB)