Il giornale che pochi conoscono e che andrebbe tenuto d’occhio (internazionale.it)

di openDemocracyRegno Unito (Traduzione di Giuseppina Cavallo)

Albrecht ha sentito i suoi nuovi colleghi che 
esponevano teorie complottiste, compresa quella 
del “pizzagate”, sul traffico sessuale di bambini 
negli Stati Uniti, 

quella anti immigrati della “sostituzione etnica” e un’altra sulle macchine per cambiare il clima. Nessuno dei suoi colleghi aveva una formazione giornalistica, uno era un fisico, un’altra faceva la fashion blogger, e scrivevano articoli esclusivamente dalla redazione. Uno di loro le disse che avevano poco tempo per fare ricerche e a volte si limitavano a riconfezionare i contenuti pubblicati da siti “alternativi”, senza controllarli.

“Riprendevano spesso le storie scritte da blogger di destra”, racconta Albrecht. Un giorno, quando ha chiesto se qualcuno aveva controllato un articolo scritto da un collaboratore esterno su un presunto aumento dei reati commessi dai profughi, una persona dello staff le ha risposto: “Non ho idea da dove venga questo articolo… a volte peschiamo semplicemente le storie da internet”.

Il direttore dell’edizione tedesca disse ad Albrecht che la testata aveva legami con i conservatori e voleva tornare a un modo di vita “vecchio stile”. Ma Albrecht sospettava che ci fosse anche una motivazione più prosaica: pubblicare contenuti che attirassero “più clic”. All’epoca significava cavalcare l’ondata populista antimigranti che si stava facendo strada nella politica tedesca.

Carusone, il direttore di Media Matters, concorda con quest’analisi. “Cercano di sfruttare le infrastrutture migliori o quelle che offono la possibilità di conquistare pubblico, portata e influenza”, dice, aggiungendo che questa complessità rende The Epoch Times “radicalmente diverso e difficile da capire”. Questo perché il giornale non usa lo stesso metro di misura del successo di altri organi di informazione che potrebbero essere motivati dal denaro o da una precisa agenda politica.

Invece, spiega Carusone, il suo obiettivo è “convertire le persone al loro universo di reindirizzamento dell’attenzione”: catturando la loro attenzione con i contenuti sull’estrema destra, poniamo, prima di portarli alla critica del Partito comunista cinese.

Oggi secondo Albrecht la stessa caccia ai lettori e all’influenza spinge il contenuto in una direzione diversa. “Adesso possono attirarli con il covid-19 e mettendo in dubbio l’efficacia dei vaccini”, dice.

Scetticismo antivaccini

La pandemia è stata strumentalizzata da molti organi di disinformazione, ma a The Epoch Times ha offerto diverse opportunità. Il fatto che il covid-19 abbia fatto la sua comparsa in Cina e che il governo cinese sia stato accusato di ostacolare le iniziative internazionali per accertare le origini del virus può aver fornito un incentivo. Gli osservatori che conoscono bene la testata sottolineano anche come, in linea con gli insegnamenti del Falun gong, abbia sempre mostrato scetticismo nei confronti della scienza e della medicina moderne.

“Il Falun gong ha una storia di rifiuto della medicina moderna che ovviamente si combina bene con le idee di molte comunità no-vax”, dice Elise Thomas, una ricercatrice dell’Institute for strategic dialogue. La convinzione che seguire gli insegnamenti di Li possa prevenire le malattie è diffusa tra i praticanti del Falun gong. “Sono contro la medicina da molto tempo”, afferma Ben Hurley, ex dipendente di The Epoch Times Australia ed ex seguace del movimento. “Gli ex credenti conoscono molte persone morte per patologie che potevano essere curate”, ha detto. “Sono convinti di non aver bisogno della medicina perché sono esseri superumani”.

La propaganda si è mossa in molte direzioni durante la pandemia. Gli organi d’informazione filocinesi, per esempio, hanno tentato di sviare le critiche per la diffusione del covid promuovendo fonti che accusano gli Stati Uniti. Ma The Epoch Times non si è limitato a indicare le colpe del governo cinese, e ha promosso per esempio la teoria secondo cui il covid sarebbe fuggito da un laboratorio di ricerca cinese, senza alcuna prova a confermare questa tesi, oppure lo ha definito “il virus del Pcc”, una frase che riecheggia la definizione trumpiana di “virus cinese”.

In Europa The Epoch Times ha attivamente corteggiato l’attenzione dei negazionisti del virus. Un articolo ampiamente condiviso su Telegram chiedeva “Quanto è davvero grave la pandemia da coronavirus?” e sosteneva che il virus non aveva provocato un eccesso di mortalità. Un altro alludeva a effetti collaterali “potenzialmente mortali” dei vaccini anticovid e sosteneva nel titolo che dopo l’immunizzazione le probabilità d’infettarsi gravemente sarebbero aumentate.

Verso la fine del 2020, stando a esperti come Holnburger, la tempesta di materiali in sostegno a Trump dell’edizione tedesca ha contribuito ad alimentare un’ossessione per il presidente uscente tra i negazionisti del covid in Germania. Un’inchiesta condotta da openDemocracy – su Telegram e con interviste agli scettici – ha riscontrato che i contenuti di The Epoch Times erano onnipresenti tra chi organizzava gli enormi raduni contro le restrizioni anticovid in Germania o vi partecipava, compresi i membri dei gruppi QAnon tedeschi.

Le teorie complottiste sulla sconfitta elettorale di Trump hanno continuato a circolare tra i gruppi no-vax tedeschi, e The Epoch Times sembra aver svolto un ruolo importante in questo fenomeno.

Nel resto d’Europa

Modelli molto simili si possono vedere anche altrove in Europa, come hanno osservato l’anno scorso per un periodo di dieci settimane openDemocracy e Social Elephants, una azienda di analisi e gestione dei social media con sede a Barcellona.

La pagina Facebook dell’edizione francese di The Epoch Times, che ha quasi 1,5 milioni di follower, ha attirato oltre 800mila visite e ha spesso coperto personaggi del movimento contro le restrizioni anticovid, tra cui Alexandre Juving-Brunet, che ha annunciato di volersi candidare alla presidenza con una piattaforma di “verità, libertà e sovranità”. La pagina Facebook di The Epoch Times Italia, che ha una base più ridotta di 350mila follower, condivide spesso articoli del sito web principale sulle proteste contro il green pass, compreso un articolo che parla di “segregazione” dei non vaccinati.

Ha anche seguito con attenzione i gruppi di protesta “No green pass” e “basta dittatura”, intervistando ripetutamente i suoi leader. In Italia, molti sostenitori di queste proteste affermano di essere motivati da preoccupazioni per le libertà civili, lo stesso obiettivo originariamente dichiarato da Querdenken in Germania.

Ma le proteste hanno anche attirato teorici del complotto, manifestanti violenti e neofascisti … leggi tutto

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