Mentre a Kyiv si rincorrono annunci e smentite su una possibile de-escalation, a Mariupol non c'è alcuno spazio per l'ottimismo:
nella città assediata sul Mar Nero un edificio della Croce rossa Internazionale (ICRC) è stato preso di mira dai bombardamenti russi.
A denunciarlo per prima è stata la difensore civica dell’Ucraina, Lyudmila Denisova che, in visita a Bruxelles, ha denunciato atrocità e crimini di guerra che si stanno consumando nel paese.
Secondo una portavoce ICRC, nel tardo pomeriggio non era ancora chiaro se ci fossero o meno vittime, né quante persone ci fossero nello stabile, che sul tetto recava chiaramente l’insegna della croce rossa e al cui interno si trovavano comunque feriti e materiale umanitario.
Ma le bombe, a dispetto della de-escalation ventilata dopo l’ultimo round diplomatico, continuano a cadere anche su Kyiv e Chernihiv: quest’ultima – secondo il governatore regionale – è stata bombardata per tutta la notte tra martedì e mercoledì, con i raid che hanno preso di mira anche infrastrutture civili come il mercato cittadino.
Intorno a Kiev, al contrario, sembrerebbe in effetto esserci un primo, parziale ritiro delle unità russe, anche se il presidente Volodmyr Zelensky e le autorità ucraine si dicono ancora scettiche circa le vere intenzioni di Mosca.
Davanti al parlamento norvegese, Zelenskyy ha chiamato il paese a dare un contributo decisivo alla sicurezza energetica europea con la fornitura di gas, tornando inoltre a chiedere l’invio di armi pesanti: “La libertà – ha detto – deve essere meglio armata rispetto alle forze del male”
Ma una doccia fredda sulle speranze di un ridimensionamento dell’offensiva è arrivata anche dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: “Non possiamo affermare nulla di molto promettente” ha dichiarato, smorzando sul nascere i neonati entusiasmi dopo l’ultimo round di colloqui a Istanbul. “Non c’è nessuna svolta, e il lavoro da farew è ancora molto lungo”.
Intanto, l’orrore della guerra ha nuovamente colpitp anche i civili nella zona dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, controllata dai ribelli filorussi appoggiati da Mosca.
Diversi appartamenti in un edificio residenziale sono stati completamente distrutti nelle prime ore del mattino di mercoledì. dopo essere stati centrati da un missile ucraino: nel tardo pomeriggio, il bilancio era di due morti e quattro feriti
I soccorritori cercano i sopravvissuti sotto le macerie: per ora il bilancio parla di 2 morti e 4 feriti. Il ministero della Difesa russo ha affermato che i militari hanno utilizzato lanciamissili mobili Iskander per colpire due depositi di munizioni nella regione orientale di Donetsk.