di Brahim Maarad
Dopo la morte di decine di soldati turchi in un attacco aereo di Damasco, Ankara reagisce con una rappresaglia umanitaria, aprendo pe 72 ore le porte dell'Ue ai migranti. Per Mosca i militari uccisi erano "in mezzo a terroristi siririani"
Nuovi venti di guerra a Idlib, nel Nord-Ovest della Siria al confine con la Turchia, dove da settimane si fronteggiano le forze turche con l’esercito di Damasco, sostenuto dalla Russia. A innescare il rischio concreto di una escalation fatale è stato l’attacco aereo, nella notte, di Damasco contro i turchi nella regione, uccidendo almeno 33 soldati di Ankara.
Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha subito convocato un consiglio di sicurezza straordinario per decidere la controffensiva. E in questa riunione, con i vertici militari del Paese, è stato deciso anche di aprire i confini dell’Ue ai migranti e non trattenerli più nel Paese. Nel frattempo, Mosca tenta di riprendere il dialogo e spiega che “i soldati turchi uccisi da Damasco si trovavano i mezzo a terroristi siriani” e che si è subita mossa per stabilire il cessate il fuoco da parte degli alleati siriani … leggi tutto