Rassegna stampa estera 14/06/2019 (radio3 mondo)

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola

Buongiorno da @radio3mondo , la nostra rassegna oggi comincia dal golfo dell’Oman e in particolare dallo stretto di Hormuz da dove passa quasi un terzo del greggio mondiale: vediamo come inquadra il governo USA la notizia

U.S. blames Iran for attack on oil tankers, releases video purporting to show Iranians removing mine – WP

Troviamo articoli molto simili anche altrove, per esempio @AlJazeera ha come seconda notizia proprio quella del video diffuso dagli USA che dimostrerebbe la presenza dei Pasdaran sul luogo delle esplosioni

US releases video it claims shows Iran removing mine from tanker – Al Jazeera

Il @TehranTimes79 oggi per ragioni religiose non esce ma troviamo sul sito la semplice notizia non commentata senza reazioni alla minaccia USA

Explosions hit two large oil tankers in Sea of Oman: Reports – Tehran Times

L’Iran aveva già risposto e respinto le accuse il mese scorso per le altre esplosioni e continua su questa linea rispondendo a Pompeo che accusa direttamente Tehran

Iran rejects US blame for tanker attacks in Gulf of Oman – DW

La stampa saudita da parte sua, che nell’ultimo mese ha avuto un crescendo di attacchi contro l’Iran, è molto chiara nel sottolineare le sue alleanze

Saudi Arabia backs US charge Iran behind Gulf of Oman tanker attacks – Arab News

Sul presunto attacco iraniano e gli attacchi senza mezzi termini di Pompeo il quotidiano statunitense @nytimes si chiede cosa possano fare gli USA

After Placing Blame for Attacks, Trump Faces Difficult Choices on Confronting Iran – NYT

La situazione interessa naturalmente anche Israele, siamo andati a vedere l’analisi del quotidiano @haaretzcom “l’Iran è il primo sospettato ma anche il più improbabile”

Analysis Oman Attack: Iran Is the Immediate, but Unlikely, Suspect – Haaretz

Lo scontro si muove anche in rete, sui Social Media

Twitter removes thousands of accounts linked to Iran government – Guardian

E prima di lasciare il Golfo apriamo una piccola parentesi con una notizia di costume: l’apertura di un’inchiesta da parte delle autorità saudite sull’apertura del primo night club

Saudi entertainment officials open probe into ‘nightclub opening’ – Al Jazeera

Via social media ci muoviamo verso la Cina dove la chat Telegram afferma di essere stata vittima di un attacco cibernetico durante le proteste di Hong Kong

Telegram reports powerful cyberattack from China during Hong Kong protests – CNN

Come è stata la reazione della polizia durante le proteste di Hong Kong? Se lo chiede il @SCMPNews

In Hong Kong protests, did police use excessive force or issue a proportional response? – SCMP

E’ arrivato il momento di spostarci nelle Americhe e lo facciamo passando per il Messico dove è stata uccisa la 7a giornalista del 2019: svolgeva molte inchieste ed era stata più volte minacciata

Mexico: seventh journalist murdered in just six months – The Guardian

Abbiamo trovato un editoriale molto duro sul quotidiano @TabascoHOY riguardante la morte di Norma Sarabia

Crimen de Norma: noticia mundial – Tabasco Hoy

Un’inchiesta interessante sul quotidiano messicano @El_Universal_Mx che testimonia come il giornalismo, soprattutto negli stati alla frontiera USA quindi più pericolosi, abbia cominciato a raccontare meno gli omicidi

En 10 estados guardan silencio sobre homicidios – El Universal

E chiudiamo con il Regno Unito dove Boris Johnson viene ormai dato come certo alla guida dei Tories

Boris Johnson heads Tory leadership contest after first round vote – FT

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