A venti chilometri da Odessa le esercitazioni militari per i civili cominciano con l'inno nazionale, che apre tutte le sessioni di addestramento.
Poi, terminato il brano, si torna alle consuete regole di sicurezza. così come vuole il protocollo.
“Dobbiamo tenerci preparati, perché siamo in guerra e perché un civile può trovarsi in qualsiasi momento un’arma tra le mani . Tutti devono essere in grado di saper utilizzare un fucile in sicurezza e in maniera opportuna contro il nemico, senza rischiare che vengano colpite le persone amiche”, afferma Rostislav Dyakin, che prima della guerra era istruttore di tiro sportivo a Odessa. Da inizio marzo sono più di 3.000 i civili che hanno imparato da Rostislav a usare un fucile.
«Essere pronti a tutto»
Tra questi c’è Alexandra, truccatrice e addetta alla reception in un salone di bellezza. “Sfortunatamente la situazione nel nostro Paese richiede che si debba essere pronti a tutto. Ho deciso di iscrivermi solo per precauzione, visto che non ho intenzione di andare a combattere. Lo faccio solo per proteggere me e la mia famiglia”, continua Alexandra.
Alessandra raggiunge il punto dove si svolgono le esercitazione una volta a settimana. Circa il trenta per cento degli allievi è costituito da donne. Più della metà dei corsisti decidono di continuare il corso fino alla fine per arruolarsi alle unità di combattimento territoriali.
Città-fortezza
Forte dell’esperienza di città come Mariupol e Mykolayiv, dove la resistenza ha giocato un ruolo fondamentale nel contrastare l’occupazione russa, Odessa può contare