L’intimidazione
Il direttore della Novaja Gazeta, che da poco ha dovuto sospendere le pubblicazioni per le sue posizioni contrarie all’attacco all’Ucraina, è stato assaltato da uno sconosciuto che ha gridato «Questo è per i nostri ragazzi»
Dmitry Muratov, direttore della Novaya Gazeta e premio Nobel per la pace 2021 è stato attaccato da uno sconosciuto in vagone del treno da Mosca a Samara. L’aggressore gli ha versato addosso pittura ad olio con acetone, gridando: «Questo è per i nostri ragazzi», lasciando imbrattato anche tutto il sedile.
L’intimidazione riflette il clima di pressione nei confronti di una delle poche voci libere del giornalismo in Russia. Muratov si è opposto da subito all’attacco militare all’Ucraina ma è finito subito nel mirino della censura. Pochi giorni dopo l’inizio della guerra ha dichiarato che avrebbe tolto gli articoli e i reportage sull’attacco russo, ma ha disatteso la promessa pubblicando alcuni pezzi da Kherson. Il 28 marzo, in seguito al secondo avvertimento del Roskomnadzor ha dovuto sospendere le pubblicazioni sia online che stampate.
Questo non ha impedito a Muratov di continuare a esprimere la sua solidarietà al popolo ucraino: il 22 marzo ha messo all’asta la sua medaglia del Nobel per ricavare fondi da destinare ai profughi della guerra.
Nello stesso giorno dell’assalto fatto con la vernice, i giornalisti usciti dalla Russia hanno annunciato di aver fondato la Novaja Gazeta Europa, un progetto indipendente dalla Novaja Gazeta russa, con cui vogliono continuare a raccontare, aggirando la censura di Putin, quello che accade nel loro Paese d’origine.
Con le inchieste del suo giornale, Muratov, che è anche membro del partito Yabloko, ha più volte scoperchiato casi di corruzione e scandali del regime di Putin. Molti dei suoi giornalisti hanno pagato con la vita il prezzo del loro lavoro. Il caso più noto è quello di Anna Politkovskaja, uccisa davanti al portone di casa sua a causa delle inchieste sulle azioni della Russia in Cecenia, ma tre anni dopo anche Stanislav Markelov è stato assassinato a colpi di pistola subito dopo la conferenza stampa in cui dichiarava il suo appello contro il rilascio di Yuri Budanov, ex ufficiale russo responsabile di aver rapito e ucciso una donna cecena. Pochi mesi dopo anche Natalya Estemirova è stata rapita e uccisa in Inguscezia.