Intervista all’economista: “Per non indebitarci bisogna fare degli investimenti e aumentare il Pil. Non distribuire soldi come si sta facendo col reddito di cittadinanza”
«Ci vorrebbe un po’ di coerenza. Vedi sindaci che non stringono le mani per fare ciò che la medicina consiglia, e poi discutono se far giocare Juventus- Inter riempiendo gli spalti. Si giochi ma senza spettatori». Professore, economista, storico, dirigente d’azienda e uomo senza peli sulla lingua, Giulio Sapelli, torinese, 73 anni, ne vede parecchie di incoerenze economiche, politiche, sociali che il coronavirus mette a nudo.
Cos’è che proprio non le è piaciuto, professore?
Prima di dire cosa non ho digerito, dico cosa funziona. E cioè che la nostra sanità pubblica e i medici funzionano. Forse quello che mi ha più indignato, e che esprime bene la situazione istituzionale, è quella frase non propria che Giuseppe Conte ha dedicato all’ospedale di Codogno ( «focolaio causato dagli errori dell’ospedale» ).
Una battuta infelice che riflette la cultura generale in cui questa vicenda si sviluppa: l’antropologia negativa portata avanti dal Corriera della Sera con gli articoli sulla casta, per cui tutti quelli che hanno posizioni di responsabilità sono ladri e incompetenti, e poi quella del mondo dei Cinquestelle, in cui si insultano le istituzioni, tutti sono buffoni, l’unica cosa che può portare ordine è l’ordine giudiziario … leggi tutto