Non possiamo svegliarci una mattina e scoprire che le forze populiste,
Ti svegli una mattina e leggi il nuovo Matteo Salvini, un po’ francescano e un po’ no-global leoncavallino, fare da sponda al suo alleato di fatto Giuseppe Conte: “Dall’incontro tra Draghi e Biden mi aspetto la pace. Arrivare subito alla pace è vitale” è riuscito a dire Salvini contro ogni possibile declinazione della realtà.
La tesi? La pace deve arrivare da chi difende l’aggredito e non dall’aggressore. Un capovolgimento delle responsabilità che fa seriamente dubitare della buonafede del leader della Lega. Anche perché Salvini riesce ad aggiungere che sia l’Ucraina sia la Russia “vogliono farla finita” e che “qualcuno dall’altra parte del mondo vuole conseguire su campi altrui i propri obiettivi strategici non è il caso e non è il momento”.
Siamo alla teorizzazione di una guerra americana per procura che, di fatto, è in tutto e per tutto coincidente con la tesi propagandistica del Cremlino.
E allora ti svegli una mattina e ringrazi Dio che il “dittatore” Draghi se ne freghi altamente sia di Conte sia di Salvini. Ti svegli una mattina e ringrazi Dio che una democrazia liberale non sia una democrazia populista: con tutti i suoi difetti la prima tende a una razionalità strategica; la seconda rincorre sempre l’irrazionalità dell’istante.
Ecco, in questa fase il “dittatore“ Draghi incarna al meglio la forza intrinseca di una democrazia liberale capace di decidere senza ricatti emotivi … leggi tutto