di Nicola Graziani
Tutti pronti a scommettere su un '29, e invece arriva un '45. È vero: Wall Street è in sofferenza come mai dal 1987, piena Era Reagan.
Non parliamo poi di altre borse e listini a noi più vicini. Ma il fatto è che quel Grande Tracollo (temuto, paventato, da qualcuno sotto sotto auspicato) non è mai arrivato, e tutte le botte prese nel frattempo non hanno avuto quella funzione catartica che gli irriducibili nemici dell’iperliberismo desideravano avesse. Perché sempre, a partire dal 1987, Wall Street ed i suoi gnomi si sono pervicacemente ripresi il controllo delle leve economiche, e addio speranze dei socialdemocratici di ogni età e latitudine.
Sotto Reagan fu la Strage degli Incoscienti e finì l’epoca degli Yuppies, la figura social-economica più supponente mai generata dal capitalismo in versione ruggente. Poi però la corsa riprese, non senza un sospetto di doping sotto forma di abbattimento delle altrui garanzie lavorative, e così è stato anche nel 1998, con la crisi finanziaria delle tigri asiatiche che ruggivano spaventosamente da cinque anni … leggi tutto