di Rony Hamaui
Tutte le analisi economiche sostengono che un rialzo dello spread ha effetti estremamente negativi sulla crescita economica e sulla stabilità finanziaria di un paese. Eppure, gli italiani non sembrano preoccupati dal suo netto aumento nell’ultimo anno.
Effetti ritardati
Tutte le analisi economiche sostengono che un rialzo dello spread ha effetti estremamente negativi sia sulla crescita economica che sulla stabilità finanziaria di un paese. Eppure l’opinione pubblica italiana non pare per nulla preoccupata del fatto che, dall’insediamento del governo gialloverde, il differenziale tra i tassi dei titoli di stato italiani e quelli tedeschi sia quasi raddoppiato e oggi sia vicino a quello sui titoli greci.
Certamente, una possibile ragione della distonia sta nel fatto che gli effetti del più elevato spread si manifestano con un certo ritardo. Scrive a questo proposito il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nella Considerazioni finali alla Relazione annuale del 31 maggio: “Si stima che a parità di altre condizioni, e senza tenere conto degli effetti negativi sulla fiducia di famiglie e imprese, rendimenti delle obbligazioni pubbliche di 100 punti base più alti determinino una riduzione del prodotto dello 0,7 per cento nell’arco di tre anni”.
Tre anni sono un orizzonte economico, e soprattutto politico, forse troppo lungo per un’opinione pubblica abituata a ragionare in tempo reale … leggi tutto