di Giuseppe Rizzo – Stefania Mascetti
In questi giorni milioni di persone stanno cominciando a fare i conti con esistenze sospese nel tentativo di arginare la diffusione del nuovo coronavirus.
In tanti stiamo imparando che ci sono mille modi di stare da soli: alcuni dolorosi, altri nuovi, qualcuno inaspettato. I mezzi di informazione, i social network e i messaggi nelle chat ne registrano le sfumature.
C’è chi passa le giornate cercando di arginare le perdite di un lavoro che non ha più, o che si è ridotto di molto; chi si deve inventare il modo per passare il tempo insieme a bambini piccoli; chi è anziano e aspetta che qualcuno lo vada a trovare perché è meglio che non esca; chi guarda film, legge libri, ascolta album (e chi ne scrive); chi organizza concerti dai balconi, chi chiacchiere su Skype o WhatsApp; chi registra video umorali, chi clip ironici; e c’è chi è solo e passeggia intorno a un tavolo … leggi tutto