Il servilismo dei putiniani e quella similitudine tra 1941 e 2022 (linkiesta.it)

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L’ora più grottesca

Se Putin rivolgendosi a Zelensky ripetesse lo stesso immondo appello che Hitler inviò a Churchill più di 80 anni fa per terminare il conflitto mantenendo i territori ingiustamente presi (un appello che gli inglesi rimandarono al mittente), in Italia candiderebbero il macellaio del Cremlino al Nobel per la Pace

Sono nato il 9 febbraio del 1941. Quando voglio dare un senso alla mia storia mi soffermo sulla carta geopolitica dell’Europa quando iniziavo il mio cammino nel mondo. In quell’anno si concluse una fase importante della seconda guerra mondiale: l’avanzata nazista raggiunse la sua massima espansione; ma nello stesso tempo l’anno si chiuse con l’entrata in guerra degli Stati Uniti.

Ricapitoliamo brevemente la situazione dall’inizio delle ostilità fino a tutto il 1941. La Germania diede inizio alla guerra invadendo la Polonia, il primo settembre 1939, in combutta con l’Urss che poche settimane dopo invase la parte orientale di quello sventurato Paese. Il Regno Unito e la Francia reagirono dichiarando guerra alla Germania.

Ed è per questi motivi che Alessandro Orsini nuova star televisiva, contesa da tutte le reti, si è azzardato a sostenere che Hitler non voleva la guerra e che si meravigliò molto della reazione delle potenze alleate.

L’esercito tedesco invase quindi l’Europa Occidentale nella primavera del 1940. Con l’incoraggiamento della Germania, l’Unione Sovietica occupò gli Stati Baltici, nel giugno dello stesso anno. L’Italia, che era membro dell’Asse (composto da nazioni alleate con la Germania) entrò in guerra il 10 giugno 1940.

Dopo essersi assicurati il controllo dei Balcani tramite l’occupazione della Jugoslavia e della Grecia, iniziata il 6 aprile 1941,i Tedeschi e i loro alleati diedero inizio all’invasione dell’Unione Sovietica, il 22 giugno 1941, violando apertamente il precedente patto di non aggressione. Tra il giugno e il luglio del 1941, i Tedeschi occuparono anche i Paesi Baltici.

Di conseguenza, il leader sovietico Joseph Stalin diventò – da quel momento e per tutta la durata della guerra – uno dei maggiori rappresentanti del fronte Alleato che si opponeva alla Germania Nazista e agli altri paesi dell’Asse. Durante l’estate e l’autunno del 1941, le truppe tedesche avanzarono profondamente in territorio sovietico.

Il 6 dicembre 1941, le truppe sovietiche lanciarono un’imponente controffensiva. Il giorno seguente, il 7 dicembre 1941, il Giappone (una delle forze appartenenti all’Asse) bombardò la base americana di Pearl Harbor, nelle isole Hawaii, causando l’entrata in guerra degli Stati Uniti a fianco del Regno Unito e dell’Unione Sovietica. In quell’anno, dunque, si concluse una fase importante della seconda guerra mondiale: l’avanzata nazista raggiunse la sua massima espansione; ma nello stesso tempo l’anno con l’entrata in guerra degli Stati Uniti si apriva un altro scenario.

Va ricordato che l’11 marzo 1941, il Congresso americano approvò, su iniziativa del presidente Franklin Delano Roosevelt, la legge affitti e prestiti che consentì all’Amministrazione americana ancora intrappolata in una posizione di neutralità nel conflitto di fornire sistemi di armamenti ai Paesi la cui sicurezza rappresentava un interesse strategico per l’America (la medesima operazione compiuta da Joe Biden nel contesto della guerra in Ucraina) … leggi tutto

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