di Cristiano Tassinari & Euronews – Associated Press
Un museo che racconta la storia di intere generazioni di rifugiati.
Il “Flugt” – che in danese significa “fuga” – è il Museo dei Rifugiati della Danimarca: è stato presentato sabato, situato sul vecchio campo-profughi di Oksbøl, un paese nel sud-ovest della Danimarca che ha ospitato fino a 100.000 rifugiati tedeschi negli anni del secondo dopoguerra.
Le storie dei rifugiati
Il museo racconta anche la storia di immigrati dall’Iran, dal Libano, dall’Ungheria, dal Vietnam e da altri Paesi, che sono fuggiti dalla loro patria e hanno trovato rifugio in Danimarca.
Su grandi schermi-video raccontano le loro storie, direttamente dalla loro voce.
“Essere un rifugiato non è qualcosa che si decide. Non è una scelta personale, è qualcosa che accade”.
Il Direttore del Museo, Claus Kjeld Jensen, spiega:
“Quando oggi si sente parlare di rifugiati in tutto il mondo, si sente parlare di numeri enormi, di numeri senza volto o di numeri, a volte, spaventosamente alti di persone che arrivano nel nostro Paese.
Ma noi vogliamo raccontare che dietro questi numeri ci sono persone vere” … leggi tutto
(Diritti d’autore John Randeris/Ritzau Scanpix via AP)