Santoro spiega quel che dovrebbe fare l’ex premier.
A cominciare dal “grillicidio”
Si era già capito dalle sue forti uscite sulla guerra, sul Pd e Draghi in balìa – a suo dire – di Biden, sulla necessità di dar voce a un pensiero diverso, che Michele Santoro aveva una gran voglia di entrare nella mischia. E in una bella intervista di Salvatore Merlo sul Foglio lo dice senza mezzi termini: «Non ho intenzione di sfruttare la mia popolarità per un blitz elettorale che non va da nessuna parte, ho una storia.
E la tutelo. Però se Giuseppe Conte decidesse di fare politica, e non tattica, se lasciasse il governo di Mario Draghi per mettersi in gioco a sinistra e rischiare… allora sarei anche disposto a dare una mano». E Santoro spiega (dopo una lunga e appassionata analisi della situazione) quel che dovrebbe fare l’ex premier. A cominciare dal “grillicidio“.
«La prima cosa da fare sarebbe liberarsi dall’incubo della variante Grillo. Mettersela alle spalle. Chiudere con il grande comico inafferrabile, che a volte emerge dall’ombra per poi reimmergersi a seconda dei suoi sbalzi umorali. Questo periodo va chiuso. Altrimenti non si va avanti.
La seconda cosa da fare sarebbe poi quella di uscire da questa coalizione di governo, perché è la condizione necessaria per poter svolgere un ruolo politico importante anche sulla questione della guerra. E intorno alla questione della guerra si può ricostruire un’offerta politica a sinistra. Ma Conte deve dimostrare che ci crede veramente. Non come ha fatto con la risoluzione sull’invio delle armi».
Quindi per Santoro la “cosa” contiana dovrebbe stare decisamente a sinistra del Pd, sulla guerra e non solo: “«Ora per Conte è arrivato il momento della verità. O continua a confondere la politica con il posizionamento, o si mette a fare sul serio. Può costruire quella ‘cosa nuova’ di cui sempre si parla, ma che ancora nessuno ha mai visto. Però non può essere la solita manfrina per mettere in piedi l’ennesima stampella del cosiddetto “campo largo”».
Ma c’è davvero – gli chiede infine Merlo – lo spazio elettorale per questa sinistra? «Il Pd alle ultime elezioni ha preso il 19 per cento del 40 per cento, meno dell’8 per cento reale. Allora non dite che non c’è uno spazio, c’è una prateria».