In quel prezioso libro che è «La coscienza delle parole», Elias Canetti descrive come spesso le parole rimbalzino a vuoto le une sulle altre:
«Non vi è illusione più grande della convinzione che il linguaggio sia un mezzo di comunicazione fra gli uomini». Nel giustificare la mancata fiducia al Governo, la capogruppo del M5S al Senato Maria Domenica Castellone ha richiamato tre concetti: «Irresponsabili non siamo noi, irresponsabile è chi non dà risposte al Paese. La stabilità si costruisce su basi solide, sulle azioni che il Governo mette in campo. La dignità è quella che stiamo difendendo oggi di un Gruppo parlamentare e di una forza politica che si comporta da anni con lealtà ma subisce attacchi vergognosi».
È vero che le parole astratte si prestano facilmente all’arbitrio semantico, ma ci vuole un bel coraggio per questo travisamento.
Se c’è un partito che, in un momento drammatico come quello che stiamo attraversando, provoca instabilità, si comporta da irresponsabile, questi è proprio il partito che fa capo al «signor dottor delle cause perse», la cui unica mira è vendicarsi del «Conticidio» che lo avrebbe defenestrato da Palazzo Chigi nel gennaio 2021.
Resterebbe la dignità: peccato che la dignità umana abbia la caratteristica di essere sempre assente quando la si invoca con sfrontatezza.