Il Collettivo FEM.IN: "Abortire in Calabria non è mai stato semplice.
Non abbiamo mai dato per scontato il diritto ad accedere all’interruzione volontaria di gravidanza e purtroppo avevamo ragione: oggi a Cosenza la legge 194 del 1978 è ignorata”.
All’Ospedale Civile Annunziata di Cosenza si è dimesso l’unico ginecologo non obiettore, Francesco Cariati. Nel reparto di Ostetricia e Ginecologia era solo lui a praticare circa 250 aborti ogni anno. La denuncia del Collettivo FEM.IN Cosentine in lotta riaccende la luce su un problema reale.
“Abortire in Calabria non è mai stato semplice. Non abbiamo mai dato per scontato il diritto ad accedere all’interruzione volontaria di gravidanza e purtroppo avevamo ragione: oggi a Cosenza la legge 194 del 1978 è ignorata”,
“Ora questo non è più un diritto nella nostra città”, ribadiscono le femministe, che, in attesa della nomina del sostituto del dimissionario, offrono “supporto materiale e psicologico a chi in questo periodo avrà più difficoltà del solito e non può andare fuori provincia o fuori regione per accedere al servizio”. Mentre dall’ospedale rassicurano: “Stiamo lavorando per ripristinare la prestazione sanitaria”.
“E’ incredibile – continua il Collettivo FEM.IN. nella sua denuncia su Facebook – quanto in fretta possano negarci la libertà di autodeterminarci, quanto in una manciata di ore possano precludere l’aborto a chi non può andare fuori provincia o fuori regione per accedere al servizio”.