Covid-19 ed emergenza sanitaria: è fondamentale proteggere i diritti e la salute di migranti e rifugiati (valigiablu.it)

di Claudia Torrisi

I pericoli e le difficoltà dell’emergenza 
Coronavirus – e delle misure che l’accompagnano 
– rischiano di essere ancora maggiori per 
migranti e richiedenti asilo stipati nei grandi 
centri, finiti fuori dai percorsi di accoglienza 
o ammassati in insediamenti informali nelle città 
o nelle campagne. 

Luoghi in cui è particolarmente complicato rispettare misure igieniche e distanziamento sociale e dove spesso mancano strumenti di protezione, senza contare la difficoltà ad accedere al servizio sanitario per chi è sostanzialmente invisibile.

Mercoledì un comunicato congiunto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) e Organizzazione mondiale per la sanità (OMS) ha ricordato che “migranti e rifugiati sono vulnerabili in modo sproporzionato rispetto al rischio di esclusione, stigma e discriminazione, in particolare quando privi di documenti”, richiamando i governi ad adottare “un approccio inclusivo capace di proteggere i diritti alla vita e alla salute di ogni singolo individuo” per “scongiurare una catastrofe” e contenere la diffusione del virus: “È di vitale importanza assicurare che tutti, migranti e rifugiati compresi, possano accedere in modo paritario ai servizi sanitari e siano inclusi efficacemente nei piani nazionali di risposta all’emergenza COVID-19, incluse le misure di prevenzione e la possibilità di sottoporsi a esami clinici e terapie … leggi tutto

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