Gli incorreggibili
Sono almeno trent’anni che i sogni dei progressisti vengono infranti, ma tutti si rifiutano di riconoscere la realtà per quel che è. Per loro si tratta solamente di un’incomprensibile ma correggibile malformazione in un corpo altrimenti sano
Sono almeno trent’anni che l’osservatore di sinistra osserva la sinistra non diventare ciò che essa non ha nessuna voglia di diventare. E almeno da trent’anni l’osservatore di sinistra si rifiuta di osservare e riconoscere quella riluttanza, facendo le viste che si tratti di errori, di ritardi, dell’incapacità di capire, dell’incapacità di rischiare, dell’incapacità di rinnovarsi e di rinnovare e, insomma, che si tratti di tutto, ma proprio di tutto, tranne di ciò che è palesemente e irrevocabilmente.
Non un difetto, ma una caratteristica; non la sofferta rinuncia a un profilo alternativo, ma la riaffermazione convinta di quello più aderente e identitario; non il ripudio delle ragioni che ne determinano l’arretratezza rispetto alle ambizioni di superamento in cui si intestardisce l’osservatore di sinistra, ma la convinzione che sia semmai questione di riproporle interpretandole meglio. Che sia questione di essere veramente sinistra, insomma.