Il nuovo sussidio andrà a rimpiazzare l’attuale sistema, che prevede tagli agli aiuti per chi rifiuta un'occupazione
Il governo tedesco ha fissato per il 2023 l’entrata in vigore del Burgergeld, ovvero il reddito di cittadinanza che andrà a sostituire gli attuali sussidi di disoccupazione. Il sistema andrà a rimpiazzare il sistema di assistenza noto come Hartz IV, finito recentemente sotto accusa per una serie di sanzioni imposte ai beneficiari di lungo periodo che non adempiono al dovere di cercare attivamente un lavoro.
Se questo obbligo non viene rispettato, secondo l’attuale sistema, i disoccupati possono essere puniti con il taglio dei pagamenti. L’alleggerimento del sussidio può verificarsi anche se i disoccupati non mantengono contatti regolari con i centri per l’impiego, vanno in vacanza senza avvisarli o sono in ritardo agli appuntamenti.
Tutte regole finite sotto accusa nell’attuale contesto di aumento dell’inflazione in quanto, secondo i più critici, ciò renderebbe la vita dei disoccupati ancora più difficile in un momento di sofferenza.
“Vogliamo creare un maggiore senso di unione”, ha detto più volte durante la presentazione del nuovo reddito di cittadinanza il ministro del Lavoro tedesco, Hubertus Heil. “Per le persone che non rispettano sistematicamente gli appuntamenti” con i centri per l’impiego “potranno esserci comunque conseguenze legali”, ha affermato il ministro socialista per placare l’ira dei liberali del Fdp, alleati di governo della maggioranza di centrosinistra.
“Devono esserci sanzioni per chi viola i doveri”, ha avvertito il ministro delle Finanze, il liberale Christian Lindner. “Il reddito di cittadinanza non deve diventare un reddito di base incondizionato”, è stata la richiesta del leader del Fdp. Parole che hanno suscitato le reazione indignata della senatrice di Berlino Katja Kipping, del partito d’opposizione Die Linke, la quale ha accusato il ministro delle Finanze di lavorare principalmente per gli interessi dei ceti ad alto reddito.
“Lindner riserva denaro federale ai ricchi con lo sconto per i Suv, meno tasse per i redditi più alti, nessun adeguamento degli stipendi base. Questa è la politica di ieri e non una risposta alle crisi di oggi e di domani”, ha affermato Kipping al giornale Die Welt.