di Gregorio Dimonopoli
Leggo e sento dall'informazione locale,
cosi’ come dicono sempre i consiglieri comunali ad inizio intervento del Consiglio Comunale o question time, incapaci evidentemente di dire la loro autonomamente, che colui che veste la prima carica a Palazzo d’Accursio dichiara la sua contrarieta’ alla possibilita’ ad un governo fascista.
Bene, preso atto. Ora, che questa dichiarazione la faccia io o altre persone, ci sta. Figuriamoci.
Ma che il primo cittadino affermi cio’ e’ molto grave.
Bologna e’, per ora, un Comune d’Italia, e dunque deve rispettare la Costituzione. Meloni e e c. sono stati eletti democraticamente.
Fa schifo, certo, pero’ e’ singolare che allora di conseguenza a quanto dice lo stesso finto rappresentante sindaco perche’ non agisce di conseguenza alle sue affermazioni: sgomberare l’aula consigliare e fare arrestare per ricostituzione del PF FdI, Lega e FI?
Fare una battaglia, mobilitarsi, protestare, tutto giusto.
Ma negare legalita’ partecipativa elettorale a forze politiche elette rappresenta la pochezza.
Sono le idee e i programmi a determinare un percorso democratico e non la castrazione di diritti altrui.
Altrimenti si sposa cio’ che si contesta.
Basta con un sindaco che vuole solo tagliare nastri e non capisce la citta’.