Landini sciopera a prescindere (italiaoggi.it)

di Franco Adriano

Cgil in piazza a ottobre «qualsiasi sia 
il governo». 
Draghi convince i sindacati sul dl Aiuti
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato le parti sociali in vista del decreto legge Aiuti da 14,3 miliardi di euro. «Cifre non banali», ha detto il presidente del Consiglio nel corso dell’incontro confermando «la volontà del governo di non abbandonare i lavoratori, i pensionati, le imprese».
Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha illustrato le linee essenziali del decreto che punterà su pochi interventi. All’incontro i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri. Per il governo presenti anche Andrea Orlando, Renato Brunetta, Giancarlo Giorgetti, Stefano Patuanelli.

«Siamo sulla strada giusta», ha dichiarato Maurizio Landini (Cgil) al termine della riunione con il governo. «Abbiamo messo sul tavolo anche il tema della tassazione degli extraprofitti. Continuiamo a ribadire che questo è un altro strumento da mettere in campo».

«Penso che non era questo il momento di aprire una crisi, perché una serie di temi rischiano di rimanere fermi», ha aggiunto. Il leader della Cisl, Luigi Sbarra ha annunciato che una delle misure indicate dal governo è «l’anticipo dell’indicizzazione per la rivalutazione delle pensioni prevista per gennaio 2023, per il secondo semestre del 2022».

«Ci hanno detto che interviene sulla decontribuzione dei lavoratori dipendenti quindi si aumenta il netto in busta paga», ha sottolineato il segretario Uil Pierpaolo Bombardieri. Non ci sarà la replica del bonus 200 euro.

«Dichiariamo adesso che qualsiasi governo ci sarà, noi l’8 e il 9 ottobre saremo in piazza a sostenere le nostre proposte, in modo che non ci siano elementi di ambiguità, con qualsiasi governo abbiamo intenzione di portare avanti le nostre proposte». Lo ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, alla presentazione del libro di Gianni Cuperlo, Rinascimento europeo, poche ore dopo l’incontro a palazzo Chigi.

Il garante e fondatore Beppe Grillo avrebbe minacciato di lasciare il M5s se Giuseppe Conte verrà meno al limite dei due mandati: «Se deroghi al secondo mandato devo fare a meno di me, lascio il Movimento 5 Stelle», avrebbe detto. «Il limite dei due mandati «non è un diktat»: Grillo ha sempre sostenuto questo principio, e io condivido il suo fondamento.

Siamo in situazione complicata, una fase in cui alcune esperienze gioverebbero molto al Movimento. Stiamo discutendo, scioglieremo la riserva a breve», aveva detto pubblicamente Conte che poi ha anche smentito lo scontro con il fondatore.

Intanto, sono arrivate altre defezioni nel M5s alla Camera dopo il passo indietro del capogruppo Davide Crippa. A rassegnare le dimissioni dai vertici del gruppo sono stati la vicepresidente vicaria Alessandra Carbonaro e i segretari d’Aula Nicola Provenza e Elisa Tripodi.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Bruno Tabacci farà una lista con il ministro degli esteri Luigi Di Maio. Il simbolo «Centro democratico» eviterà all’ex capo politico M5s di raccogliere le firme per la presentazione delle candidature.

«Centro democratico è il simbolo che veicola, dopodiché vedremo qual è il messaggio», ha spiegato Tabacci … leggi tutto

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